Martedì 6 gennaio, nel giorno dell’Epifania, si ritrovano di fronte per l’ennesimo derby Imolese e Dozzese. Ci sono sempre stati argomenti interessanti da trattare quando incrociano i guantoni le due squadre del comprensorio imolese che giocano in Eccellenza. Quest’anno siamo già al quarto incontro, perché a settembre i precedenti sono stati 3: in amichevole con vittoria gialloblù, in Coppa Italia con l’Imolese vincente ed alla prima di campionato con un combattuto pareggio. Si può anche tornare indietro nel tempo, ma gli argomenti di interesse non calano. A cominciare dal derby dei Santi della passata stagione conclusosi con la vittoria in campo dei rossoblù e con i tre punti alla Dozzese, per il noto caso Selleri. Nella gara di ritorno della scorsa stagione, invece, un pareggio con una rete a testa, in una gara che costrinse le due squadre alla volata play-out. Alla fine, l’Imolese si salvò all’ultimo minuto di campionato grazie al pareggio di Cervia, mentre la Dozzese si face raggiungere dal Massalombarda al 96° e volò ai play-out. Salvezza raggiunta, poi, dopo la doppia e sofferta sfida col Real Misano. Se torniamo indietro di 4 stagioni, annoveriamo, a Imola, un pareggio a occhiali nell’ultima gara prima di Natale, mentre nella gara di ritorno si impose 1-0 l’Imolese, che aveva appena sostituito, alla guida tecnica, Flamigni con Strano, che però, nonostante la vittoria a Monte del Re, non riuscì a fare il miracolo di salvare i rossoblù. Quest’anno i motivi di analisi per la gara fra Imolese e Dozzese sono uguali e contrapposti: due campionati sottotono per due compagini che hanno cambiato, una, l’Imolese, troppo e l’altra, la Dozzese, troppo poco. Perché quest’anno sulla sponda rossoblù, c’è stato un via vai che nenache in una staziopne ferroviara si verifica. A partire dell’allenatore, per passare ai tanti elementi della rosa di prima squadra. Avendo cambiato allenatore e, poi, cambiato molti elementi della rosa, si può additare all'indice Marco Menghi per lo scadenta avvio di stagione? No, perché non c’è riprova. Menghi aveva a disposizione una rosa che è stata largamente cambiata. Con la cambio di guardia, molti dei vecchi senatori sono andati via o finiti in panchina. Spesso, addirittura, in tribuna. Ma il nuovo corso inaugurato con l’arrivo di Pietro Assennato, ha portato ad un vero e proprio cambiamento? Dopo le tre gare casalinghe coronate con altrettanti successi, Assennato sembrava il salvatore della patria, quasi un extraterrestre, aveva fatto in una settimana quello che il suo predessore era riuscito, faticosamente, a fare in 3 mesi. Ma, poi, in meno di un mese, è ritornato “umano” e fallibile con 2 soli punti in 5 gare e tanta mediocrità in campo. Oggi, a Imola, si parla di rifondare, ricostruire e i discorsi sono proiettati già alla prossima stagione. Ma, prima, c’è da salvarsi perché l’attuale posizione non garantisce da periodi di vacche magre o disattenzioni. Ma se a Imola non si piange, a Dozza certo non si ride. Dopo una buona partenza, con 11 punti in 8 gare, a novembre è arrivata la nebbia e sono stati messi in cassaforte solamente 4 punti in ben 9 gare con le pesanti sconfitte casalinghe contro il Boca ed il Cervia. Sul fronte delle partenze e degli arrivi, praticamente nulla è stato fatto: le partezze di Carboni e Morsiani, hanno permesso l’innesto di alcuni giovani del vivaio nella rosa della prima squadra. Nient’altro. Si conta di recuperare qualche infortunato e di ritrovare l’allegria, la gioia e la voglia che ha sempre contraddistinto i gialloblù nella militanza in Eccellenza. La gara con l’Imolese arriva forse troppo presto, ma è proprio dalle difficoltà che la Dozzese è sempre risorta.
fonte:sportdata.it
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